Agata, Rosa, Lucia e le altre.

Quest'ombra, pur non essendo verità, deriva tuttavia dalla verità e conduce alla verità; di conseguenza, non devi credere che in essa sia insito l'errore, ma che vi sia il nascondiglio del vero. Da “De Umbris idearum”, Parigi, 1582 Giordano Bruno

“Cittadini, cittadini! Tutti devoti, tutti?” C’è un tono di malcelata minaccia nella domanda, le voci si fanno roche nello sforzo, stridule ignorano il diaframma.

Arance che l’escursione termica rende più rosse e cedri “cunsati”, ad ovest l’Etna che ti ha sotterrata sette volte e otto ti sei rialzata, Catania! Città stratificata, di fronte il mare, alle spalle “a montagna”, un Polifemo cieco di livore.

“Cittadini!”, alle 6 del mattino la Cattedrale è stracolma, la piazza pure, impossibile cadere anche in caso di svenimento. “La vidisti chidda? Spirìu!”, “Non fu dieta, intervento chiruggicu fu”. La folla parla, fuma, grida. Fotografi ovunque, Alex Majoli per un attimo appare poi lo perdo nella corrente. I cordoni che trascineranno il simulacro e la Vara sono stati stesi, tra essi solo i fedeli col saio bianco sono ammessi, mi tollerano a lungo, mi trascinano, gentilmente mi cacciano. Le Candelore attendono Sant’Agata, in due ore la temperatura è aumentate di 12°. Sono pesanti le Candelore, ognuna rappresenta vite dei santi, ognuna è trasportata da “mestieri”, i giardinieri, i “pisciari”, i bettolieri... Si sviluppano verticalmente e lo sforzo per sollevarle ha varie fasi, “firrìano”, “s’annacano”, avanzano. “Attenzione, attenzione!”, di giorno, di notte, lungo le strade, per via del Plebiscito attraversano fumi di grigliate clandestine. “Sequestrano l’attrezzatura vecchia e subito esce la nuova, nessuno ha il permesso per l’attività, le condizioni igieniche sono insufficienti, tutti si improvvisano, c’è un grande giro di denaro”. Parla volentieri il mio albergatore, una casa inizio ‘900, pavimenti in graniglia. La reception ricavata in cartongesso di fronte alla porta d’ingresso è abbellita dai mattoni “faccia vista” dipinti, all’interno un altarino di oggetti cari che affollano le mensole della vita. Mi avvicino incuriosito dalle immagini del “Che Guevara” e scopro che l’albergatore è stato un canoista, fisico possente, armonioso, ancora intuibile in un sessantenne che non deve aver avuto una vita facile. Ha viaggiato riciclandosi in lavori disparati, la mia simpatia nei suoi confronti aumenta mentre racconta. Austria, Germania, persino Fucecchio, fornaio, cuoco, istruttore di canoa. A 64 anni ha deciso di riprendere l’Università interrotta: Lettere a indirizzo linguistico. È nato il 23 maggio.

“Te rompe la faccia, te rompe la machineta”, camicia aperta sul reggiseno a baldacchino che lascia libera una danza tremula, mi viene incontro con un gesto protettivo, mi invita ad allontanarmi. Ho girato per quel che resta di San Berillo Vecchia a lungo, poche strade ricche di murales e di signore che esercitano la prostituzione, alcune hanno accettato che le fotografassi. Donne che meriterebbero la pensione o quantomeno il reddito di cittadinanza, “vengono molti giovani, gli piacciono le donne mature”, “mi chiedono di mettermi così. Vuoi fare l’amore?”. Le strade di San Berillo sono pulite, non c’è un gran movimento, la folla è altrove, qui le sante si chiamano Rosa, Lucia, Juan.

Lo incontro per strada, davanti all’ingresso di un palazzo che ospita una collezione di arte contemporanea, essenzialmente è lui che parla, fa parte di quei siciliani che mio padre, siciliano a sua volta, definiva “sperti”, tuttologi che si trovano ovunque nel mondo ma che in un’isola spesso greve di silenzi spiccano di più. “C’è un’aria dimessa quest’anno”, dice, “forse l’episodio di Villa Bellini ha reso la festa meno allegra. La ragazza ha tredici anni ma già doveva sapere il fatto suo visto che alla Villa era col fidanzato”. Mi allontano con un peso sullo stomaco, la testa china, fotografare i bagni di Villa Bellini, teatro di uno stupro crudele, non mi sarà possibile. Nessuno più dovrebbe entrare in quei bagni, mausoleo del dolore e della vergogna. I luoghi di un sacrificio non dovrebbero essere ulteriormente oltraggiati.

Cammino nell’ombra che spacca la strada, nel nero della lava fredda, oltre la luce si fa fuoco.

I’m ready to start working with you, too. Reach out to me and let’s get started!