Chicago – New Orleans 2017
Al Museum of Contemporary Photography di Chicago una mostra sul “ruolo della memoria nel processo di percezione” mi rimanda al poeta inglese William Wordsworth e alla sua poesia frutto di “ emotion recollected in tranquillity ”. Studiandolo in gioventù avevo immaginato che col passare degli anni l’avrei sentito più vicino. Non è successo, la vita trascorsa e ripensata mi sembra quella di un altro, certo quel Qualcuno mi assomiglia.
Raggiunta Saint Louis percorro la “61” verso New Orleans a ritroso, da Nord verso Sud, controcorrente rispetto al cammino fatto dagli schiavi liberati e, in seguito, da altre etnie. Trattandosi di ricerca del passato, mi è sembra naturale andare a ritroso.
La “61”, detta anche “Blues highway”, contiene un lamento, nato dalla sofferenza di una condizione disumana che gli schiavi hanno impresso nella terra, lo si percepisce nei paesaggi, nelle case fatiscenti, nello scorrere del fiume, il Mississippi. Il lamento di un’America sospesa tra un passato dissolto e un futuro che non l’ha portata con sé.
Il Blues ha una forte carica nostalgica. L’intimo rimpianto per i luoghi perduti che corre nelle sue note credo sia il motivo che lo ha reso familiare a tutte le latitudini.
A New Orleans un improvviso temporale fa correre alla ricerca di un riparo. Una ragazza triste si ripara con un ombrello a stelle e strisce. Una stecca ha ceduto e l’acqua si incanala nel solco del tessuto con ritmo diverso dalle gocce che rimbalzano violente. Con Elisabetta, compagna di viaggio e di vita, attendo che spiova in una libreria con volumi impilati che affollano il pavimento e, mentre il caldo comincia a farsi di nuovo opprimente, raggiungiamo l’ufficio anagrafe in una zona distante dal centro città. In un palazzone anonimo e grigio, ad un piano alto, tra appartamenti e uffici di varia natura, c’è un lungo corridoio sul quale si aprono le porte del servizio municipale. Elisabetta è più emozionata di me; ci sono ancora famiglie con il cognome Quartana ma non possono fornirmi dati su mia nonna, per avere informazioni che risalgono ad oltre un secolo prima occorre un altro tipo di ricerca. Da molto pensavo a questo momento ma non sono deluso, piuttosto perplesso per il fatto di non esserlo. Qualche anno dopo, in un piccolo paese dell’agrigentino, Burgio, un signore cortese mi fornirà i documenti che attestano la nascita di mia nonna non a New Orleans ma a Saint Louis. Alla fine, ovunque sia nata, la storia che mi riguarda ha inizio da un ritorno.